Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda Lucien » 05/04/2008, 11:37

monicacrisci ha scritto: ... che il Burkina li benedisca!
VIVA GLI SPOSI !!!!!!!!
monicacrisci

Burkina bless Dante and Letizia. I can do it because I'm Abbé Lucien from Burkina Faso. I'm very glad to learn what Dante and Letizia have decide after there marriage. Blessings and long life the newly-married. Friendly.
Abbé Lucien
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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda Stefano » 05/04/2008, 11:56

Carissimi, tra una botta di adrenalina e l'altra siamo arrivati all'ultimo giorno.
Sono strafelice, i vostri interventi sono la ciliegina sulla torta.
Ho letto tutto e non potevo non far intervenire, prima di me, l'Abbé Lucien, per benedire a distanza la nuova famiglia che si stà formando. Ho tradotto a Lucien gli ultimi due interventi, non nascondendo la mia emozione.
Grazie di cuore a Dante e Letizia, il mio augurio lo concentro in un unica parola:
FELICITA'

Vi scrivo dalla postazione internet di Zorgho, un centro abitato a circa 25 km di distanza da Mogtedo; qui Lucien viene 2 volte a settimana per controllare la sua posta elettronica.
Ieri sera ho scritto quanto riportato di seguito:

E' Venerdi, ore 20,30.
Stò approfittando dell'energia elettrica che ci fornisce il gruppo elettrogneno, dalle 20 alle 22, poi black out, qui a Mogtedo, l'energia elettrica ancora non è arrivata. Proseguo con il mio diario:

Giovedì 3 Aprile
Ho lasciato la missione di Koupela con una certa malinconia, quattro baci a testa, qui si usa così quando ci si saluta. Sono molto stanco, dopo la terza notte consecutiva che dormo appena 4 ore.... Suor Bartolomea mi mancherà. E' una donna straordinaria!
Passiamo a salutare l'Abbè Barnabé, ancora 15 minuti di "trattativa" e poi troviamo un punto di incontro: 7.200 euro a pozzo, ben 1000 in meno di quanto richiesto per realizzarne 4. Questo significa che ogni 7 pozzi ne avremo uno in più, gratis. Ho proposto a Barnabé una collaborazione stretta, lui ed altri responsabili dell'OCADES Burkina sono d'accordo, in ogni caso, sia per il prezzo che per la proposta di collaborazione, bisognerà aspettare la conferma di fattibilità da parte dei vertici della OCADES. L'OCADES Burkina è solo uno dei dipartimenti. La Direzione Generale (non so se si chiama così) si trova in Francia. Comunque, Barnabé è sufficientemente ottimista riguardo la definizione dell'accordo. Ho fatto delle belle riprese durante lo scavo del pozzo, ricche di particolari e di spiegazioni, c'è materiale a sufficienza per fare un bel filmato promozionale.
Un'arrivederci anche a Barnabé e lasciamo definitivamente Koupela.
Tra uno sbadiglio e l'altro, in poco più di mezz'ora raggiungiamo Mogtedo.
In macchina, da solo con Jacob è dura. Lui parla solo il Moore e il Francese, io capisco solo l'italiano e l'inglese, e a mimare ce la caviamo male entrambi. Quando c'è Lucien, va decisamente meglio, lui parla bene l'inglese e così con un passaggio in più riesco a comunicare anche con Jacob.
Si prospetta un'altro Full Day intensissimo.
Lasciamo i bagagli alla parrocchia di Jacob e si parte subito, destinazione: Tanlouka, un villaggio dove si celebrerà un funerale, poi andremo a visitare il 2° pozzo del 2007. Alla messa presenziano circa 200 persone, la chiesa è molto ampia, prima della benedizione finale Jacob spiega il perchè della mia presenza, e come al solito iniziano a partire gli applausi e le riverenze, questa cosa mi pesa sempre di più. Jacob dice che qui si usa così ma a me sa tanto di sottomissione, e questo non mi piace davvero. Così ogni volta cerco di ridurre al massimo le distanze, non sempre ci riesco. Si parte per Mankarga V4, appena raggiunto il cartello segnaletico, invito Jacob a fermarsi. Voglio fare una foto nello stesso posto dell'altra volta, a settembre scorso il paesaggio era completamente diverso, la strada si intravedeva tra i campi coltivati a granturco, ora nel bel mezzo di una spianata polverosa, quel cartello sembra quasi fuori posto.
Arriviamo a Mankarga accolti da una un gruppo di giovani ragazze che danzano il Kigba.
Kigba in Moore sta per "sedere; chiappa" senza dilungarmi troppo, fisso un link per un filmatino, così capirete il perchè.
Jacob parla con una persona e gli dice che noi dobbiamo passare un momento a Mankarga V5, un villaggio distante circa 8 km, un villaggio dove probabilmente faremo costruire un altro pozzo.
Arriviamo a Mankarga V5, sotto una tettoia in paglia ci sono una 30ina di persone, ci avviciniamo e Lucien mi dice che quella che vedo è la chiesa. Probabilmente sapevano del nostro arrivo, perchè gli anziani del villaggio sono tutti li. Parliamo un pò, poi gli chiedo se possono mostrarmi come reperiscono l'acqua, ora che non hanno il pozzo. Apprendo che un pozzo ce l'hanno ma Mankarga V5 è molto vasto e popolato e quel pozzo risulta insufficente, ci sono altri pozzi tradizionali, quelli classici, scavati nel terreno. Mi dicono di volermene mostrare 2: uno è asciutto, l'altro invece è ancora funzionante.
Andiamo a visitarli, quello asciutto è profondo circa 8 metri, un buco di circa un metro e mezzo di diametro, a cielo aperto, senza alcun tipo di protezione. Penso: "alla faccia della 626"
Fino a circa 5 metri di profondita è terreno friabile, poi per altri 3 metri roccia. Sul fondo un paio di tronchi emergono da una strana fanghiglia.
Andiamo verso l'altro pozzo, ho alle calcagna un tizio che mi segue con un telefonino in mano, lo tiene di fronte al viso, fissa il monitor, ha un aria a dir poco "estasiata", come se stesse filmando lo scoop del secolo.
Arriviamo al pozzo funzionante, solito buco nel terreno senza alcuna protezione di sorta. C'è solo qualche tronco a coprirne per un quarto la luce di accesso. Il diametro del buco è quasi uguale all'altro ma questo è più profondo, dalla mia postazione che non è certo bordo foro, non si riesce a vedere il fondo. Mi consolo quando vedo che tutti prendono le mie stesse precauzioni. L'unico che se la rischia è quello che sta sui tronchi, in mano ha una tanica tagliata a formare un secchio. Il tizio trattiene una corda con una mano e lancia la tanica con l'altra. Nonostante l'impegno e la voglia di non sfigurare, riesce a tirere su circa 5 litri di acqua in non meno di 3 minuti. Sono curioso di vedere il fondo ma non mi azzardo ad andare oltre, Lucien mi dice che è fondo 13 metri, - e come ci sono arrivati? - Lucien risponde con disinvoltura: - a mano - e contemporaneamente gesticola con il braccio, simulando il moto della picconata. Nel frattempo mi viene un'idea, allungo il braccio e punto la reflex verso il basso: -click - subito vado a curiosare sul monitor: si vede l'acqua. Salutiamo tutti e naturalmente non riusciamo ad andarcene senza 3 pennuti: 2 polli e una faraona.
Torniamo a Mankarga V4, questa volta ad attenderci c'è lo "Chef" del Villaggio, un bel pò di anziani, le solite ragazze che ballano la Kigba e almeno 200 bambini, è incredibile, sono tantissimi, dove ti giri ci sono bambini. Lo Chef prende la parola per ringraziarci, uno scambio di battute, con Lucien che fa da tramite, poi prende la parola un'altro anziano, parla molto, ma la sostanza è questa: Benvenuto, Grazie mille, siamo contentissimi, sempre riconoscenti, e per finire un accenno ad una scuola che non c'è, nonostante la miriade di bambini che io abbia visto. Io rispondo dicendo che la nostra priorità è l'acqua, come lo abbiamo fatto per loro vogliamo farlo per altri che ancora non hanno avuto questa opportunità, prima la vita poi l'istruzione, in sostanza smonto in un attimo il loro sogno, Lucien traduce, lo Chef risponde con poche parole e subito parte un applauso di massa: dicono che hai ragione! Capiscono perfettamente! Prima viene l'Acqua.
Si pranza e subito dopo, approfitto per fare qualche foto ai bambini. I più audaci si fanno fotografare, gli altri sono titubanti. Io li incuriosisco, facendogli vedere sul monitor le foto rubate, loro sorridono e poi si contaggiano a vicenda, e così tutti vogliono la loro testa in quel riquadro. Non avede idea di quanti bambini abbia fotografato, Jacob e Lucien mi dicono che dobbiamo andare. Nel frattempo ero riuscito a far mettere in coda i bambini che volevano una foto. Non posso andarmene adesso, per il rispetto di tutti quelli che già da un po aspettano in fila indiana, fuori dalla tettoia, sotto un sole che solo loro possono sopportare.
Dico a Lucien di bloccare la fila ma quelli che sono in coda li voglio fotografare, tutti.
Avete presente una catena di montaggio?
E' esattamente quello che è successo. I due adulti avevano appreso le mie esigenze: niente bambini dietro il bambino in posa, niente strisce di luce che filtrano dalla tettoia, bisogna essere veloci.
In meno di 15 minuti ho esaurito la coda.
Finiamo la giornata in bellezza, ci avviamo verso il pozzo con tutti i bambini che mi seguono, qui mi fermo e fisso un link per il filmato che vi mostrerò.
Tornati alla parrocchia di Jacob, dopo cena, mi rivedo tutte le foto dei bambini.
E' incredibile quanto siano belli.... belli e sfortunati!
Comincia a balenarmi l'idea che forse quella sfortuna si può alleviare.
Con 13 foto e un mese di tempo abbiamo raccolto 2500 euro, ora di foto ne ho almeno 100 e sono tutti bambini di Mankarga V4.
Mi sto illudento.
So che il rapporto tra le immagini e i soldi non è proporzionale. Però....
Voi l'avreste mai detto che rinunciando ad una pizza margherita avremmo potuto regalare un "castello" a Carlottà?
Io no!
Tra un sogno e l'altro, se nè andata un'altra... intensa... fantastica... giornata.
Il gruppo elettrogeno è out, la batteria del portalile è agli sgoccioli, non ce la faccio a raccontarvi come è andata oggi.
Non da meno di quanto vi ho appena scritto.
Un abbraccio forte dal Burkina.
Stefano

Torno al presente, sto per chiudere il collegamento, quello che è successo ieri non riesco a raccontarvelo, lo faro' appena tornero' in Italia (con la tastiera francese é un disastro scrivere, ho cercato per un bel po' la "o" accentata, ho scoperto che non c'é :) ) Ora vi lascio con un ultimo abbraccio dal Burkina.

A presto
Stefano
Stefano Calcabrini

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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda Stefano » 07/04/2008, 18:45

Sono appena tornato a Roma, prima di qualsiasi commento, incollo il testo scritto ieri:

Sono le 18,30 di Sabato 5 Marzo, ho appena posato la valigia sulla bilancia del banco dell'Air France, per effettuare il check-in. Consegno passaporto e biglietto; qualche minuto di riflessione e l'addetto aeroportuale mi dice: "ces pour le sis, no pour le cinc" non capisco un tubo di francese (come potete vedere da come l'ho scritto) ma questa l'ho capita. Mentre mi porge indietro il biglietto realizzo che molto probabilmente non si parte. Il biglietto di ritorno è per il 6 Aprile, ed oggi è 5.
Ma come posso essermi sbagliato?
Torno indietro con il pensiero e capisco che c'è stato un fraintendimento, tra me e Gianna, l'impigata dell'agenzia di viaggi, di cui mia cognata è la proprietaria. Quando ho prenotato il biglietto per telefono, avevo detto: "andata il 29 Marzo, ritorno a Roma il 6 Aprile".
Durante il viaggio di ritorno c'è di mezzo il cambio data e qui casca l'asino.
Il mio ritorno a Roma per il 6, inteso come data di arrivo è stato giustamente inteso come data di partenza da Ouagadougou.
Lo sconforto è totale.
Ero già li che mi pregustavo la scena, con "i patatini" che mi correvano incontro all'aereoporto. Poi insieme a loro saremmo andati a trovare la mamma che nonostante gli sforzi non era riuscita ad effettuare un cambio turno.
Più mi rendo conto dell'accaduto e più sono avvilito. Esco dall'area check-in, fuori c'è Lucien che mi attendeva per la conferma del "tutto ok" e per i saluti. Avviso Lucien del contrattempo e in quel momento arriva Jacob, che era andato a parcheggiare la macchina. Jacob fa una telefonata ad un conoscente; c'è ancora la speranza di partire.
Dopo 20 minuti trascorsi nell'ufficio dell'Air France, Jacob mi raggiunge con il biglietto in mano e mi dice: "ne pas possible" e seguita a parlare in francese, io ho già capito e Lucien lo conferma: "niente da fare il volo è tutto pieno!" Allo sconforto si aggiunge la rassegnazione, condita con un minimo di inc...zatura! (passatemi l'espressione).
A Ouagadougou è già buio da un po'.
Jacob dice che la cosa migliore è che io resti qui a Ouaga, presso la missione delle Suore di S. Camillo.
Concordo.
Così eviterò di farli tornare a Ouaga il giorno successivo.
Jacob telefona a Suor Clementina. Dopo appena 15 minuti arriviamo in missione, sono le 20,00 e penso: l'aereo che ho perso deve ancora partire.
Suor Clementina mi scorta in stanza, il letto è già pronto. La mia prima necessità a questo punto è divenuta il "Lariam". Quando mi sono trasferito a Mogtedo, ho dimenticato la scatoletta del Lariam a Koupela, insieme alle altre medicine che avevo portato per Suor Bartolomea. Nella busta che avevo conservato per me ci sono solo 4 scatole di medicinali, niente Lariam.
Eppure ero convinto di averlo portato!
Suor Clementina mi dice che la cena mi aspetta, al Lariam penseremo dopo e mi fa strada verso la mensa.
A tavola incontro di nuovo Mariella e i suoi 4 Amici, 5 italiani che avevo avuto il piacere di conoscere a Koupela da Suor Bartolomea.
Mariella è 22 anni che viene qui in Burkina.... va spesso, sempre insieme ai suoi amici, anche in India, e in altri posti dimenticati dal mondo occidentale, sempre per fare la stessa cosa: coltivare "il bene".
Loro arrivano dal Benin e viaggiano in macchina, un fuoristrada Toyota preso in prestito dalla missione S. Camillo che si trova laggiù, in "non so quale posto". Torneranno in Italia la prossima settimana, dopo 15 giorni di soggiorno.
Subito dopo cena è in programma una recita, interpretata dai ragazzi che frequentano la missione. Durante un balletto, veramente ben realizzato, "un flash"..... ricordo dove ho messo il Lariam: - è nella borsa fotografica, l'ho messo lì per non rischiare di perderlo - (difficile che io possa perdere la mia borsa fotografica :-) ).
La mia memoria però mi ha giocato un brutto scherzo.
Direte: Ma dove sei con la testa?
- Sono tra le nuvole!.... :-) -

A proposito di dove sei?
Al momento mi trovo sotto un portico abbastanza areggiato, di fronte la stanza che mi ha ospitato.
Sono le 11,30 di Domenica, in teoria a quest'ora avrei dovuto sorvolare il cielo della mia città e invece sono qui a scrivere il mio diario.
Forse era destino che lo finissi qui, in Burkina Faso.
Faccio un passo indietro, e vi racconto cosa è successo l'altro ieri:

Venerdì 4 Aprile.
Oggi visiteremo di nuovo Mogtedo V6 e Rapadama V2, nonostante ci sia già stato Martedì scorso insieme a Barnabé.
So che ci saranno due feste di ringraziamento. Jacob voleva farmi una sorpresa ma alcune circostanze non l'hanno consentito. La festa a Mogtedo V6 era prevista per Mercoledì scorso, il giorno che abbiamo effettuato la perforazione dell'ultimo pozzo, la perforazione era prevista per Martedi ma un contrattempo intervenuto al responsabile dei lavori, ha impedito il rispetto del programma.
Jacob ha tentato in tutti i modi di far conciliare i due eventi ma fortunatamente la "saggezza di Suor Bartolomea" ha preso il sopravvento e in un attimo tutto è stato annullato, ovvero un programma che a cose fatte risultava quasi impossibile da realizzare: l'idea era di andare di buon ora a Mogtedo V6 per i festeggiamenti, di tornare a Koupela per le 11 e quindi iniziare a scavare.
Se penso a come ero esausto, a fine perforazione, non posso non ringraziare di nuovo S. Bartolomea per il suo intervento. Concreta, diretta, efficace, veramente una donna speciale! ....ma questo forse l'ho già detto! :-)
Arriviamo a Mogtedo V6 e la chiesetta che ho visto Martedì scorso, ora è colma di persone, sono tutti sotto la veranda che attendono impazienti il mio arrivo. Mogtedo V6 non è poi così piccolo come me lo ero immaginato, il pozzo è stato realizzato in posizione decentrata, rispetto al villaggio, proprio perchè questo risultava essere il luogo migliore per intercettare la falda, le poche capanne vicino al pozzo sono solo una piccola parte dell'agglomerato.
Quelli che erano i più svantaggiati ora sono in prima fila. Penso: - bella fornuna! Sai quanti soldi vale questa capanna di fango, ora, con il pozzo proprio sotto casa? :D

Chiedo se è possibile visitare il villaggio, naturalmente accolgono con orgoglio la mia richiesta.
Non lontano dal villaggio, c'è un altro pozzo, l'unico punto dove al momento la popolazione può reperire l'acqua.
Andiamo a visitarlo.
C'è una donna con un bambino sulla schiena che sta facendo scorta d'acqua. Appena mi avvicino, capisco subito il perchè dell'esigenza immediata di un altro pozzo: "Acqua contro Acqua" .... vi direte - ma cosa significa? -
Significa che le grandi piogge con il passare del tempo, hanno deciso di venire a compromettere anche questo posto. A poco più di 5 metri dal pozzo, una grossa voragine squarcia il terreno circostante. A vederlo, il pozzo, sembra essere lì da molto, ma non so ancora per quanto tempo riuscirà a resistere. Comunque a breve ci sarà un altro pozzo funzionante su cui la popolazione di Mogtedo V6 potrà fare affidamento :)

Torniamo alla chiesetta e ricevo in dono un vestito tipico Burkinabé, un cappello, un pollo e a seguire una capra. Nonostante la cosa mi crei un certo imbarazzo, mi dicono che non posso non accettare le offerte. Togliere una capra e un pollo a queste persone mi rende tutt'altro che felice.
Ci facciamo qualche foto, discorso dello Chef del villaggio e poi si pranza, anche se sono ancora le 11,30.
Sotto la "veranda" della chiesa siamo in molti ma quelli che mangiano sono solo 5, gli altri guardano.... no comment.
Durante il pranzo ci allietano i canti delle ragazze che stanno danzando "in nostro onore" ai margini della chiesa, la danza è sempre la stessa: "il chiappa"....ops... il Kigba.
Ancora un po’ e poi dopo aver salutato tutti ci avviamo verso Rapadama V2.
Appena arrivati mi rendo conto che qui c'è ancora più gente.
Si sono organizzati alla grande!
Sotto una grande tettoia, ci sono una 40ina di anziani, tre sdraio blu sono riservate a noi. Di fronte la tettoia, sul terreno noto una striscia azzurra, a delimitare uno spazio lungo quanto la tettoia e largo almeno 5 metri. Nessuno osa calpestarlo.
Più tardi capirò che quella è "l'arena" riservata alle danzatrici.
Indovinate cosa ballano?
Bravi! :-)

Prima delle danze arriva il discorso di una persona nativa del villaggio, non è lo Chef a parlare, preferisce ascoltare con orgoglio il “dotto” del villaggio, ovvero uno dei pochi fortunati che è riuscito ad andare a scuola e poi a proseguire gli studi. L'ho portato con me quel foglio scritto in Moore e sarò felice di mostrarvelo.
Dopo il discorso, uno scambio di battute, con Lucien che traduce. Poi anche qui i doni, gli stessi che a Mogtedo, oltre ad un paio di scarpe e a due utensili che i locali utilizzano per coltivare la terra. Sul manico della piccola zappa, c'è scritto il nome del villaggio e la data di oggi.
Nel bel mezzo della consegna dei doni, un botto incredibile, simile ad un "rauto" nostrano.
Tutti ridono soddisfatti, come a dire: "Questa proprio non te l'aspettavi eh?"
..... in effetti!....
Prima di andare via ancora altri due "botti" accompagnati dalle solite risate... più moderate, come a dire: "lo sapevi ma è figo lo stesso!"
Ci salutiamo e quello che dicono gli occhi e i sorrisi di questa gente, quando la macchina si allontana, proprio non riesco a tradurlo.
Torniamo a Mogtedo e nel tardo pomeriggio, insieme a Lucien, vado a visitare il mercato. Faccio qualche foto, in molti si girano per evitare di essere ritratti, poi la presenza di Lucien (il secondo "in capo" della loro parrocchia) li rassicura e risultano meno restii. Le ragazze seguitano ad evitarmi, ma con la tecnica del "ruba e mostra" riesco a coinvolgere anche loro. Mostrare le foto appena scattate ha dei vantaggi che a medio termine tendono ad esaurirsi: provate ad immaginare il "codazzo" di bambini che avevo dietro, e poi ad ogni scatto mostra la foto a tutti. Riesco a fare uno scatto ogni 5 minuti e la luce ideale del calar del sole non sta certamente ad aspettare.
In ogni caso è troppo bello renderli partecipi, ognuno ha un espressione diversa, da quello che strilla e si sbellica dalle risate a quello che in silenzio accenna a stento un sorriso.
Torniamo in parrocchia e ceniamo sotto le stelle.
Un leggero venticello e il sole che è calato da più di un ora rendono l’atmosfera quasi irreale: è incredibilmente fresco! :-)
Dopo cena, approfitto del gruppo elettrogeno che è in moto, per scrivervi quello che ho "incollato" sul forum ieri.
Prima di lasciarvi non posso non raccontarvi dell'esperienza vissuta poco prima di lasciare Mogtedo, ovvero ieri mattina. Jacob deve andare a dire messa in una frazione poco più lontano di Zorgho. Io e Lucien scendiamo a Zorgho, e trascorriamo 2 ore all'internet point,
alle 11,00 decidiamo di tornare indietro a Mogtedo, senza attendere Jacob che di li a poco sarebbe tornato a riprenderci. Prendiamo uno di quei pulmini locali, dove spesso sul tetto sono accatastate biciclette e motorini.
Lucien vuole mostrarmi dove ha scattato la foto dei bambini che pescano nel fango. A proposito di foto e di Lucien, mi sembra di non avervelo ancora detto, o forse l'ho fatto. Insieme al Direttivo dell'associazione abbiamo deciso di regalare una piccola digitale a Lucien e Jacob, in questo modo, Lucien, che è il più preparato in "tecnologia moderna" ci aggiornerà passo passo sul "working progress" dei pozzi. Ho già istruito Lucien sul come vorrei portare avanti la cosa. Apriremo un forum dedicato a Luciene, dove noi potremo interloquire con lui, e dove lui potrà aggiornarci in continuazione. La lingua principale sarà l’inglese, anche maccheronico, l’importante è che ci si capisca. Poi eventualmente provvederemo a tradurre in italiano i vari post.
Piano piano inizieremo a costruire insieme a lui la mappa del luogo. Ho chiesto a Lucien di realizzare dei report per ciascun villaggio, dove sono riportate informazioni importanti:
- il numero approssimativo degli abitanti (qui ne sanno certamente di più Lucien e Jacob che lo stato del Burkina Faso)
- l'esistenza o meno di un pozzo
- l'esistenza di una scuola
- dimenzioni in estenzione del villaggio
- fotografie
- ecc. ecc.
Chiusa parentesi.
Abbiamo preso il pulmino e a Mogtedo, nel posto che dice Lucien ci si può arrivare solo in moto.
Lucien dice di posare il mio berretto e di prendere uno dei cappelli che mi hanno regalato ieri. Poi ho capito il perchè!
Seppur il percorso fosse breve, girovagare in moto tra quelle stradine "sgarrupate" è stata un'esperienza fichissima. Arriviamo sull'argine di un lago vastissimo, o meglio di quello che è rimasto del lago. Lucien mi dice che è la prima volta che lo vede così in secca, forse è colpa anche delle pompe che prelevano l'acqua dal lago per innaffiare le colture di riso che si trovano sul lato opposto dell'argine. Per un attimo mi torna alla mente la crociera sul Nilo che ho fatto insieme a mia moglie, il paesaggio è diverso ma il contrasto tra deserto e verde brillante è lo stesso. In moto percorriamo l'argine dell'\ex-lago, siamo come su un ciglio, da un lato e dall'altro il terreno scende di almeno 6 metri. Lucien mi dice che al culmine della stagione delle piogge l'acqua raggiunge il terreno che stiamo calpestando con i pneumatici. Guardo lontano e non riesco a capire dove sia l'argine opposto. Lontano, sicuramente molto lontano, (qui inserirò una foto)
Non ho la minima idea di quanti metri cubi d'acqua possano stare in questo bacino, so solo che ora è praticamente a secco. In lontananza si vedono delle chiazze d'acqua e un'infinità di persone che che sembrano essere lì per reperire un pò d'acqua.
Lucien mi dice che stanno pescando. Quando ci avviciniamo alle pozze, scendiamo all’interno del lago. Il fondo è un puzzle di grossi tasselli di fango. Il fango asciutto è chiaro e duro come la roccia, impossibile sprofondare, c’è solo il rischio di prendere una storta. Immaginate di camminare su un mosaico, dove i pezzi che lo compongono sono sistemati a caso, ognuno con la superficie superiore inclinata in modo diverso, il mio piede, ne calpesta almeno un paio alla volta.
Mano mano che ci si avvicina alle pozze d’acqua, il fango diventa più scuro e più morbido.
L'acqua in realtà è fango, fango denso, e non acqua sporca.
Mi chiedo: - Ma come diavolo fanno a starci dei pesci lì sotto? -
Eppure i pesci ci sono, non sono tanti ma ci sono.
In questo posto, che solo a guardarlo fa venir sete, ci sono bambini di tutte le età che passano la giornata immersi nel fango, nella speranza di riuscire a portare a casa qualcosa di commestibile e di vendibile. Sono rimasto quasi un ora in questo posto, proprio per tentare di capire quali fossero i frutti della pesca. Si direbbe che le energie spese siano superiori a quelle reperite. Eppure questi bambini, queste donne e questi uomini sono qui. Significa che: seppur minimo un “surplus” ci deve essere.
Io non riesco a vederlo.
Le immagini saranno sicuramente più esplicative di quanto io possa trasferirvi con le parole.
Vi mostrerò presto le foto, ho intenzione di dedicare una galleria speciale a "il popolo del fango", perchè tutti possano prendere coscienza ed interrogarsi sul perché?

E' la prima volta che riesco a portare a termine un diario di viaggio ancor prima di tornare a casa, questo è successo a causa di un contrattempo: il volo che ho “perso”.
Ancora un ora e le suore della missione mi accompagneranno all'aeroporto:
speriamo sia la volta buona.

Un abbraccio a tutti.
Stefano
Stefano Calcabrini

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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda Stefano » 08/04/2008, 16:12

Alla fine è andata!

Passati tutti i controlli per la sicurezza, salgo sul bus che mi condurrà all’aereo.
Mentre ripercorro con la mente la moltitudine di emozioni vissute, vedo salire sul bus una coppia di giovani francesi, lei regge un bambolotto in mano, lui in braccio ha una bimba stupenda.
Si siedono di fronte a me.

In quel momento, ancora per una volta, ho percepito il profumo della felicità.

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Forse sono stato invadente, quando gli ho chiesto di farsi ritrarre.
Un attimo di perplessità e poi, dopo aver ascoltato le mie motivazioni, hanno acconsentito con piacere.
Probabilmente i miei occhi lucidi, hanno contribuito ad esaltare la sincerità delle mie parole.

Mentre scattavo la foto, pensavo ai miei amici, Mauro e Marina, che a breve dovrebbero ricevere una conferma da parte dell’associazione che sta seguendo la loro pratica di adozione.

Spero che quel momento arrivi in fretta, così un'altra bimba o un'altro bimbo burkinabè potrà volare verso la felicità.

Imbocca al lupo amici miei!
Stefano
Stefano Calcabrini

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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda Aida » 14/04/2008, 23:46

Caro Stefano,
come sempre, ciò che si percepisce dai tuoi racconti dettagliatissimi, è l'entusiasmo e la gioia che provi nel vedere che ciò per cui t'impegni e prodighi tanto dà dei risultati enormi che neanche tu credevi possibili. La magia dell'Africa, il "mal d'Africa", ti avvolgono ogni volta di più quando sei lì, in mezzo a persone che sono serene e felici con niente! Conoscendoti, mi è facile immaginare quanto ti mettano in imbarazzo tutti i loro ringraziamenti: so che sei tu che vorresti ringraziare loro per la gioia che essi ti hanno regalato con i loro sorrisi e con la loro riconoscenza.
Se permetti, anche io ti dico: "Grazie dal profondo del cuore, perchè mi hai dato modo di mantenere sensibile la mia anima e di ridimensionare tutto ciò che mi sembrava grande ed irrisolvibile. Mi hai dato modo di distrarmi da "altri" dolori e sorridere ancora. Hai il grande dono di contagiare tutti con il tuo entusiasmo: nessuno riesce a salvarsi" :lol:
Hai varato una nave immensa, senza neanche rendertene conto e riesci a far funzionare tutto come un Capitano esperto che fa questo da sempre.
Sono molto felice che tu mi abbia accordato di salire a bordo...e non ne scenderò neanche se mi cacci: ormai sono "dipendente", :D non posso immaginarmi senza questa grande avventura!!
Abbiamo molto da imparare da queste persone meravigliose ed attraverso te, ci riusciremo!
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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda bong.ales » 16/04/2008, 10:55

...ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato... Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l`avete fatto a me. Mt. 25, 33 ss.
Caro Stefano, quando leggerai questo messaggio, probabilmente, sarai già tornato in Italia ma ho voluto, comunque, scriverti per darti un segno della mia stima e del mio affetto (per quel che possano valere). Ho voluto iniziare con le parole dell'evangelista perché credo! Perché credo che tu stia realizzando un piccolo pezzo del Regno in mezzo a noi!
Ma, soprattutto, perché in questo mondo dove la meritocrazia, l'agonismo (l'etimo è chiaro "lotta", "battaglia" da cui "agonia" ultima lotta contro la morte), l'individualismo sono assurti - non solo a modo di vita ma, addirittura - ad esempio da insegnare ai bambini nelle scuole, il tuo lavoro fondato sull'economia del dono, ancor più importante perché non collegato ad alcun parametro di profitto (neanche di scambio), evidenzia che un altro mondo è possibile.
Voglio, quindi, farti i miei auguri più sinceri e, nello stesso tempo, visto che in azienda sto sostenendo le iniziative di solidarietà per l'Africa, informarti che nella prossima dichiarazione dei redditi sottoscriverò il 5x1000 alla tua associazione.
Mi farà piacere, quando tornerai, scambiare quattro chiacchiere - anche per email - e, se può essere utile alle iniziative che stai portando avanti, farti un'intervista per i giornali su cui scrivo.
Ti abbraccio con fraternità, Alessandro Bongarzone Acea Distribuzione - Risorse Umane - bong.ales@gmail.com
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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda obiwankenobi » 16/04/2008, 17:57

Bellissimo ed emozionante reportàge, Stefano. ;)

Grandissima cosa poter vedere e quasi toccare con mano le cose pratiche che tutti abbiamo contribuito a realizzare, ognuno nel suo piccolo.
Un segno di stima e di ammirazione però ti va ancora una volta riconosciuto, per l'emozione sincera che metti in questa fantastica avventura.

Ciao.
Marsilio
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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda maurorecine » 18/04/2008, 16:28

L'emozione che hai provato e il bellissimo pensiero che hai avuto nei nostri confronti.....non fanno altro che rafforzare la nostra grande e splendida amicizia che ci lega tutti insieme alle nostre famiglie, nella speranza che qualcun'altro possa al più presto assaporare tali emozioni.
Ancora un grandissimo abbraccio AMICI!!!! :D
Baci
Marina e Mauro :D :D :D
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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda Stefano » 17/06/2008, 17:41

erne ha scritto:Ciao ragazzi,

credo che le iniziative possano fiorire per far fiorire il Burkina: una mia collega che si sposa ha deciso (convivendo già da tempo) di indicare la nostra iniziativa per dirottare i regali (secondo lei inutili) del matrimonio.
Ovviamente non è una scelta facile e non tutti recepiscono in questo modo un regalo di matrimonio, ma se solo qualcuno la pensa come noi non può che trovare fantastica questa iniziativa; tutti gli altri, che comunque guarderanno almeno il sito, si porranno domande e speriamo di vendergli almeno un calendario 2009.
A questo punto non posso esimermi dal fare gli auguri a Letizia e Dante perchè il loro amore sia sempre fonte di gioia per loro e gli altri (esattamente come l'ACQUA che stiamo cercando).

ciao


Volevo ringraziare ancora una volta Letizia e Dante per il loro splendido gesto.
Grazie ai molti amici di Letizia e Dante che hanno accolto l'invito, ad oggi la nostra associazione ha ricevuto in dono ben 700,00 euro.
700,00 euro che arriveranno fino all'ultima "goccia" in Burkina Faso.
Letizia e Dante figurano già sul bilancio dell'iniziativa Below 2008, insieme ai moltisimi nomi delle persone che hanno deciso di sostenere attivamente la nostra iniziativa.
Il loro nome sarà anche sull'ultima di copertina di Below 2009.

Ci tenevo a dirlo pubblicamente.

Ancora Grazie
Stefano
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Re: Tra 2 giorni si parte per il Burkina Faso

Messaggioda maurorecine » 13/10/2008, 20:40

Stefano ha scritto:....Spero che quel momento arrivi in fretta, così un'altra bimba o un'altro bimbo burkinabè potrà volare verso la felicità.
Imbocca al lupo amici miei!
Stefano

Quel momento è arrivato.....
Vi presento.......

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Mady Jotham..... nostro figlio!!!
Ciao a tutti da Marina e Mauro...neo mamma e neo papà. :D :D :D :D
Per tutti coloro che non lo sanno stiamo adottando questo splendido bambino Burkinabè.....
Inutile dirvi che dal momento dell'abbinamento per poi arrivare ad avere le foto la nostra gioia :mrgreen: :mrgreen: si è moltiplicata in maniera esagerata tant'è che vorremmo già essere in Burkina....
La partenza ancora non è definita ma auspichiamo nella buona sorte e nel buon lavoro dell'ente e dell'avvocato (burkinabè) che possa essere quanto prima, :ok: in modo così da poterlo stringere tra le nostre braccia, farlo conoscere a tutti e soprattutto .....un altro bimbo in volo verso la felicità !!
:wellcome:
Pensiamo che altre parole da aggiungere a questo strepitoso evento siano superflue.....godetevi tutti questa splendida foto!!!!!
:below:
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