Ragioniamo sulla falda
Inviato: 30/04/2009, 16:33
La nostra attività, ovviamente, consiste nel portare acqua potabile a chi non ce l'ha. Il problema non è banale; noi siamo abituati ad avere campi pozzi che pescano a varie profondità, falde e sorgenti diverse; pozzi contaminati sono stati chiusi e ne sono stati perforati altri a livelli più profondi. Dobbiamo tenere bene in mente che in tutto i territorio in cui stiamo operando è disponibile una sola falda: se questa viene contaminata o compromessa non esiste altra fonte di acqua potabile. Per questo uno dei miei impegni consiste nel cercare di "ragionare" intorno alle caratteristiche e alle vulnerabilità di questa falda. Sarà un percorso lungo, e gli amici dell'Università Milano Bicocca, che già ci sostengono, mi daranno una mano. Adesso sto lentamente componendo le cartografie digitali e quelle cartacee dell'IGB (Insitute Géographique du Burkina) insieme ai modelli digitali del terreno della Shuttle Radar Topography Mission. Si ragiona ancora a grande scala ma è un inizio per ottenere una base cartografica unita e un modello tridimensionale dell'intera area, che è solo il primo gradino. Purtroppo le carte originali "fanno acqua da tutte le parti", alcune delle stampe sono vecchie e le reti geodetiche lo sono ancora di più. Osservando il tracciato dei torrenti, derivato dalla banca dati originale dell'IGB senza trasformazioni, vedrete cose strane: torrenti che non si attaccano, torrenti che spariscono, affluenti che affluiscono nel nulla... sistemeremo tutto (dove serve). Cucire insieme questi dati non è tecnicamente una passegiata, ma qualcosa si fa; in questa fase non sono i 100 metri che contano sulla mappa. Vi allego uno stralcio dei primi DTM (Digital Terrain Model) che ho messo insieme. Andranno raffinati e interpolati con i 3D ottenuti dalle mappe, ma intanto cominciamo a capire quel territorio che sembra così tanto piatto a prima vista, ma piatto non è. Il reticolato dei fiumi e torrenti, praticamente tutti completamente asciutti al difuori della stagione delle piogge, è decisamente complesso; le aree più azzurre sono quelle a quota più bassa, dove è più profonda l'erosione dello spesso suolo di copertura e quindi aree dove resta sostanzialmente meno spazio per la falda ed i suoli sono più sabbiosi, cioè in proporzione meno fertili e si asciugano più rapidamente (oltre a proteggere meno la falda dalle contaminazioni).