Ieri il satellite non ci ha aiutato, connessioni neanche a parlarne, ora ho approfittato del PC dell'Abbé Barnabé.
Ho molte cose da raccontarvi, per il momento incollo il testo scritto ieri, ora devo scappare, dobbiamo andare a visitare i luoghi dove sono stati effettuati i primi tre scavi.
Di seguito una bellissima sorpresa....
31-Marzo-2008
Scocca mezzogiorno in questo momento. E' passata solo mezza giornata eppure mi sembra di essere qui da almeno una settimana. E' incredibile!
In 5 ore ho vissuto un concentrato di emozioni difficili da rapportare alla mia realtà quotidiana, sembra quasi di non essermi ancora svegliato.
Eppure mi sono svegliato, lo ricordo bene, erano le 6 e 15 del mattino; i canti di preghiera arrivavano dalla cappella poco distante, non riuscivo a capire il significato delle parole ma il messaggio è arrivato forte e chiaro: dedizione, riconoscenza, gratitudine.
Mi alzo alle 6,30; alle 7in punto colazione insieme alle sorelle della missione e subito dopo faccio un salto al dispensario, dove c'è già molta gente che attende pazientemente il suo turno.
C'è di tutto!
Un bambino è caduto da un albero ed ha la bocca completamente insanguinata, una bambina di 10 anni è tornata per curare una bruttissima scottatura che, seppur in via di guarigione mostra tutto il dolore che la piccola deve aver patito; la coscia sinistra il polpaccio e la caviglia sembrano senza pelle, carne viva
mentre l’infermiere la cura, nemmeno un fiato!
Sento un pianto provenire dalla stanza affianco, c'è una bimba sui 4 anni seduta su una sedia da dentista che non ne vuol sapere di farsi curare, subito dopo assisto all'estrazione di un dente dalla bocca di una giovane donna che poco prima aveva sistemato il suo bambino sul pavimento, lui non si è neppure svegliato. Arriva suor Margherita, mi dice che in maternità ci sono due "fringuelli" appena nati. Mi scorta e mi mostra il grande complesso, inaugurato nel gennaio 2006. La maternità ha iniziato a funzionare ad inizio del mese di Marzo 2008. Suor Margherita è graziosa, la felicità fatta persona, mi guida tra le mura e mi mostra le varie stanze, cominciamo dall'accoglienza e dalla sala d'attesa, passiamo per la sala parto, mi cade l'occhio su un lettino ginecologico: "E' identico a quello che abbiamo acquistato, insieme a mia moglie, quando è iniziata la sua avventura". Ce ne sono tre di lettini, gli altri due sono diversi. C'è un ecografo, perfettamente funzionante, comunque suor Margherita ci tiene a precisare che in un altra ala ce nè uno ancora più moderno, quello è sempre in attività, Suor Pasqualina è l'utilizzatrice più assidua. Suor Pasqualina è l'unico "dottore laureato", le altre non hanno la laurea… sulla carta, hanno quella che si sono guadagnate sul campo, giorno dopo giorno. Qui si impara in fretta!
Il PC comincia a dare i numeri, ogni tanto, mentre scrivo, parte da solo il "\" e via come u\n ra\z\z\o ecco\\\\\\\\\\\\\, que\ll\o che vedet\e \\\\\sta\ succeden\\do in tempo rele\a\le. Non ho corretto di proposito! Ma ora devo farlo altrimenti non capite più nulla
Arriviamo nella sala dove ci sono i 2 neonati, bellissimi, come tutti i neonati.
Mentre li guardo, felicità e malinconia si fondono assieme, penso: - spero per voi che le cose cambino in fretta, non avete certo avuto la fortuna di nascere in un posto "facile" -
Seguito a riprendere con la video camera, non ve l'ho detto ma lo stavo facendo fin dall'inizio, così potrò mostrarvi ciò che sto vivendo. Arriviamo nella sala operatoria, ancona non è in funzione ma presto lo sarà, c'è tutto, ovviamente l'essenziale. Suor Bartolomea mi ha detto che c'è un Chirurgo Italiano (l’ho scritto con la maiuscola di proposito) in pensione, un bresciano, che ha deciso di venire a trascorrere parte della sua vita in Burkina Faso; proprio qui fuori, all'interno della missione, stanno costruendo la casa dove verrà ad abitare con la moglie. Mentre guardo la sala operatoria, fisso il lettino e volo col pensiero, immagino mia Moglie alle prese con il bisturi che tenta di risolvere un'emergenza....se accadrà davvero ve lo racconterò, quando tornerò con lei, quando Luca e Sara saranno più grandi.
Usciamo dalla maternità e ci avviamo verso un altro edificio, Suor Margherita mi dice che quella è "La scuola dei sassi bianchi", in seguito Suor Bartolomea mi confermerà che "Koupela" sta proprio per "Sassi Bianchi". La scuola è viva! Dentro ci sono una 30ina di bambini, tutti seduti al proprio posto, ogni banco accoglie tre bambini, nemmeno il tempo di entrare che partono all'unisono, intonati alla perfezione, qui trasmettere ciò che ho visto e sentito comincia ad essere arduo, diciamo che prendo tempo, fisso un "link", quando torno il Italia scarico il filmato e ve lo mostro. Dopo le riprese passo alle foto e alla fine decido di tornare in camera per prendere dei "bon bon", qui le caramelle si chiamano in questo modo.
Strada facendo incontro suor Bartolomea, mi dice che dobbiamo uscire un attimo, deve mostrarmi una sorpresa: - Una sorpresa per me?.... Fuori dalla missione?! - annuisce trattenendo un sorriso. Le dico che ho promesso i bon bon ai piccoli, sono stati davvero troppo bravi. - Va bene, allora ti accompagno e poi andiamo, c'è Claudio che ci aspetta -
Consegniamo i bon bon ai piccoli e subito ci dirigiamo a Koupela centro, passatemi il "centro"
Siamo a circa 2 km dalla missione, passiamo a fianco del mercato, servirebbe una giornata intera per apprezzarne l’essenza. Tutt'intorno povertà a non finire. La macchina si ferma a fianco di un asinello, Suor Bartolomea dice a Claudio: - Bravo hai fatto un bel lavoro! - La curiosità cresce. Prendo la telecamera, l'idea è di condividere con tutti questo momento (qui un altro link, per il filmato che vi mostrerò). All'inizio non capisco, Suor Bartolomea mi aiuta e mi indica la parte superiore della soglia di una piccolissima abitazione, appena tirata su.
"Questa è la casa dei 5,00 Euro". Sopra la soglia, un maxi biglietto da cinque euro!
Dipinto a mano, perfetto!
Realizzo ma non riesco a parlare.
- Ringrazia i tuoi amici da parte di Carlottà - i vostri 2500 euro sono serviti per costruire la sua casa.
- Subito dopo che avete inviato i 2500 euro è arrivata Carlottà in missione, in pianti, il papà era morto e lei non poteva più andare a scuola, doveva badare ai fratelli, la mamma non riesce a farlo. La loro casa, o meglio la loro capanna, faceva acqua da tutte le parti, anche se di acqua non ne cadeva.
L'ho vista quella capanna e ve la mostrerò (qui il futuro link). Pochi secondi di immagini che renderanno l'idea meglio di come possa fare io, poi la batteria della telecamera ha capitolato e mi ha lasciato in panne, forse gli ho chiesto troppo
Allora ho estratto la mia reflex, l'ho consegnata a Claudio, ho preso Michel in braccio (il fratellino di Carlottà) ed ho invitato lei e la sua famiglia, a farsi una foto ricordo insieme a me. Difficile che io possa dimenticare un simile istante, la foto è per voi, ma a pensarci meglio è anche per me, perchè pretendo che la nitidezza di questo momento magico non venga scalfita dal tempo. E poi chissà potrebbe essere l'inizio di un'altra magica avventura: "Le case dei 5 euro!"
Grazie di cuore a tutte le persone che
rinunciando ad una "pizza margherita" hanno concesso a Carlottà e alla sua famiglia di continuare a sperare.
Carlottà ha 17 anni ed ha ripreso ad andare a scuola!
Un abbraccio forte dal Burkina.
Stefano