Mercoledì 2 Aprile:
Oggi è stata una giornata strepitosa, anzi di più!
Sono stremato ma felicissimo, non ce la faccio a raccontarvi tutto ora, però non posso esimermi dal dirvi che abbiamo trovato l'acqua al primo tentativo.
Ho registrato tutto, riprese e foto spettacolari.
Sono molto soddisfatto di come ho visto lavorare l'OCADES, anche se non sono un esperto di pozzi, posso affermare che sono stati molto professionali.
Ci sono più di 70 minuti di riprese, con tanto di reportistica e previsioni che poi sono state confermate, con grandissima soddisfazione di tutti i presenti.
Il momento più bello:
Quando, intorno ai -40, un getto potentissimo d'acqua è partito verso il cielo, ero con la telecamera in mano proprio di fronte alla trivella, mi sono zuppato tutto! .... telecamera inclusa... (fortunatamente senza aver riscontrato danni), ricordo solo che l'obiettivo era pieno di gocce d'acqua e non ho smesso di continuare a filmare, la batteria era agli sgoccioli e così ho preferito non rivedere quanto appena accaduto.
Le batterie sono in carica e non ho avuto ancora l'opportunità di rivedere quell'istante, so già che sarà fantastico.
Per il momento solo una foto: è l'istante in cui è iniziata a salire su l'acqua.... con moderazione
Nel pomeriggio sono tornato a Nohoungo, ci ero già stato ieri, se leggete il resoconto del 1 Aprile (lo trovate sotto), capirete il perchè di questa mia seconda visita.
Il villaggio si trova in una zona dove, tramite Google Earth è possibile vedere il territorio nel dettaglio.
Se non avete ancora installato Google Earth sul vostro PC, fatelo in fretta, vedrete che spettacolo!
Il software potete scaricarlo gratuitamente da internet.
Con un margine di errore che non dovrebbe superare i 50 metri vi indico dove è collocato il pozzo di Nohoungo http://www.12scatti.org/gps/Pozzo-Nohoungo.kmz (si apre solo con Google Earth).
L'immagine ripresa dal satellite non è in tempo reale, le mappe presenti su Google Earth sono realizzate tramite un archivio di immagini prese in tempi diversi; prossimamente, non so quando, sarà possibile vedere il "nostro" pozzo direttamente dalla scrivania...... Figo!
Copio e incollo di seguito il testo scritto questa mattina e me ne vado al letto: sono "cotto" ... sotto tutti i punti di vista. Domani mattina presto, lascio Koupela, finirò la settimana a Mogtedo da Jacob e Lucien, non so se riuscirò a collegarmi di nuovo.
Ho letto solo ora il messaggio scritto da Stefano, quanto riportato sotto, ovviamente non ne tiene conto.
A presto
Stefano
Sarà il caldo, sarà il pensiero che ripercorre ciclicamente le molteplici emozioni provate ma qui di dormire più di 4 ore a notte non se ne parla proprio. Inutile continuare a rigirarmi sul letto, mi alzo ed eccomi di nuovo davanti al PC, ci siamo lasciati appena 5 ore fa.
Ecco il resoconto del 1 Aprile:
Ieri mattina, verso le 9 è iniziato il tour insieme all'Abbé Barnabé, destinazione: i tre villaggi dove sono stati già effettuati gli scavi dei primi 3 pozzi. A proposito di scavo, apro una parentesi, devo darvi subito una prima notizia: ho scoperto che la profondità media raggiunta è intorno ai 50 metri, con picchi che possono raggiungere gli 80, normalmente l'acqua si inizia a trovare intorno ai 35 metri, poi in base alle caratteristiche del terreno e alle indicazioni provenienti da misure di capacità, si decide a che profondità arrivare, a volte, scendere troppo potrebbe peggiorare le cose. Mi preme rettificare quanto comunicatovi in precedenza, ovvero che la profondità dello scavo fosse intorno ai 100 metri, dato comunicatomi da persone che probabilmente utilizzano una scala metrica diversa dalla mia
Ovviamente non mi riferisco all'OCADES, in quanto è stato proprio l'Abbé Barnabé a comunicarmi quanto sopra. Ho il difetto/pregio di fidarmi su quanto mi viene detto con una certa dose di sicurezza, ovviamente se vengo illuso, ne traggo in fretta le considerazioni.
In ogni caso, ora avete un dato certo.
E' nostra intenzione realizzare una scheda tecnica per ciascun pozzo, e li ci saranno tutti "dati certi".
OK parentesi chiusa, tour iniziato, arriviamo al primo villaggio: "Nohoungo ", non lontano da Koupela; noto con grande rammarico che il GPS si è imballato, non riesce a fissare i satelliti e così addio coordinate geografiche.
Appena scesi dalla macchina, noto un tubo in pvc azzurro che fuoriesce dal terreno per circa 80 cm, tutt'intorno degli arbusti spinosi a proteggerne l'integrità. Il diametro esterno del tubo è di circa 150 mm, non posso misuralo bene causa rovi e cappuccio di protezione, l'Abbé intuisce le mie intenzioni e mi anticipa: non ti preoccupare Stefano, potrai misurarlo con più precisione domani, quando assisterai alla perforazione dell'altro pozzo (i dati potrebbero risultare superflui.... ma non a tutti, vero Stefano C.A. ). Questo tubo è infilato a sua volta dentro un altro tubo di diametro maggiore, credo una 20ina di cm, massimo 25. Come consigliato dal buon Stefano C.A., ieri avevo proposto all'Abbé di istituire un data base ricco di informazioni che possa consentirci di monitorare quanto stiamo realizzando. Profondità massima raggiunta, profondità alla quale è stata trovata l'acqua, stratificazione del terreno, tubi utilizzati, (spessore,diametro, costruttore, ecc.), Capacità e molto altro, informazioni che l'OCADES ha già provveduto ad archiviare anche per i primi 4 pozzi realizzati nel 2007
Stefano mi ha detto che queste informazioni sono di fondamentale importanza per..... e qui lascio la parola a lui così evito di dire castronerie ed imparo altre cose
Sul tubo in pvc azzurro sono già annotati alcuni dei dati più importanti, li vedete in foto.
Sono le 10 del mattino e già fa un caldo "da pappagalli", che c'entrano i pappagalli? Boh forse è sempre colpa del caldo
Lasciamo il primo villaggio e ci avviamo verso Mogtedo, dove ci sono gli altri 2 villaggi.
Facciamo più di 70 km di cui almeno la metà di strata dissestata, il braccio destro che sporge dal finestrino comincia a rosolarsi. Poco più di un ora ed arriviamo a Rapadama V2...
Azz! Qui siamo proprio ai confini del mondo, non c'è niente se non le poche capanne immerse nella polvere.
Penso: ma con tanto spazio, proprio qui dovevate venire a vivere?
Il tubo blu che fuoriesce dal terreno è l'unica cosa che da la sensazione di fresco, il resto tutto giallo, come la paglia più rinsecchita che riuscite ad immaginare. Scambiamo due parole con i pochi abitanti del villaggio, che continuano a fare inchini e riverenze: questa è una delle tante cose che mi mette in imbarazzo.
Scatto qualche foto e sconsolato vedo che il GPS continua a non funzionare, nel frattempo, avevo rimosso la batteria per scongiurarne un "crash" ma niente da fare..... seguito a scattare foto.
Dopo una ventina di minuti di convenevoli, ci dirigiamo verso l'ultimo villaggio: Mogtedo V6.
La temperatura è certamente sopra i 55 gradi, all'ombra è sopportabile ma al sole è impossibile restare per più di 5 minuti. Arriviamo a Mogtedo V6 e, come volevasi dimostrare: vengo immediatamente smentito... credevo di aver visto il posto più sperduto e invece qui siamo già oltre il confine… sempre riferito al mondo naturalmente.
Oh mio Dio!
Questa è disperazione all’ennesima potenza.
Vedere un tubo azzurro che esce dal terreno mi aiuta a superare il momento.
Poi si avvicinano i primi abitanti, il sorriso sdentato di un anziano mi fa quasi ricredere su quanto stavo pensando. Come avrete intuito, questo è un posto dimenticato dal mondo…. ma non da Dio, Jacob viene qui ogni mese a dire messa.
Quello che sembra essere l'unico posto di ristoro è una piccolissima costruzione con il tetto in lamiera e una veranda fatta di tronchi e paglia. L'Abbé mi dice che quella è la chiesetta, poi mi indica un cilindro di metallo, sospeso ad un metro da terra da due spaghi: - quella è la campana! – il cilindro ha uno squarcio sul lato lungo. Forse è proprio quella fessura che caratterizza il suono emesso, quando il cilindro viene colpito da una chiave inglese.... a sentirlo sembra proprio quello di una campana vera.
Non vedo altro possibile utilizzo per la chiave inglese.
Qui potrei fissare un link per mostrarvi in futuro un breve filmato.
Nel frattempo dopo una serie di “smanettamenti” il GPS ha ripreso a funzionare.
Abemus latitudine et longitudine del pozzo di Mogtedo V6
N 12° 14' 45,79
W 0° 57' 46,75
Qui il file Google, per avere un'idea sul dove ci troviamo http://www.12scatti.org/gps/Pozzo-Mogtedo-V6.kmz
Purtroppo la definizione in quest'area è scarsa.
Alle 12,20 saliamo in macchina ed invertiamo la rotta, si torna alla missione.
Ci siamo dimenticati di portare l'acqua, ed ho una sete da pappagalli, non ci fate caso è sempre colpa del caldo, anche se al momento sono sotto il ventilatore che gira a manetta
Arriviamo alla missione alle 13,30, le sorelle hanno già pranzato, Suor Bartolomea è li che mi aspetta. Sul tavolo la solita birra da 33 cl, questa volta riesco a percepire il sapore ancor prima di berla.
Alle 15 passa a prendermi l'Abbé Jacob, dobbiamo andare a vedere il primo dei 4 pozzi realizzati nel 2007.
La casa dei 5 euro è di strada, chiedo all'Abbè se può fermarsi, ho piacere di rivederla, e poi oggi ho anche il GPS con me
N 12° 10' 57,95
W 0°20' 59,47
questo il file per visualizzare la posizione su Google Earth http://www.12scatti.org/gps/Casa-5-euro.kmz
Qui la risoluzione è alta.
Le coordinate sopra descritte sono leggermente diverse da quelle che ho fissato sul file di google, l'ho fatto per far coincidere il puntatore con il cortile dove ritengo sia effettivamente la casa (al momento non visibile). Tra i due punti, misurato con GPS, e stimato con l'ausilio dell'immagine satellitare, c'è una distanza di soli 30 metri.
Inserisco un'immagine, ottenuta tramite Google Eart, dove è visibile il punto misurato e quello stimato. Quando sarà aggiornata la mappa, sarò curioso di vedere se ho stimato bene
Riprendo con il racconto:
Siamo di fronte alla casa.
Sembra non ci sia nessuno e invece un attimo dopo arriva la mamma di Carlottà, Jacob parla con lei, lei seguita a stringermi la mano e a fare inchini, la invito a non farlo e in quel momento Suor Angel che è venuta insieme a noi mi dice: - Ha detto che la notte non riesce più a dormire, succede da quando hanno iniziato a costruire la casa. Dice che si è ammalata; dice di essere malata di "gioia". Pensa sempre alla casa, la vede, eppure non le sembra ancora vero, non le sembra possibile. - La donna mentre parla fissa il pavimento e talvolta mi guarda negli occhi.
Ancora un pò e poi andiamo.
Dobbiamo andare a cercare un posto dove hanno detto a Jacob che c’è un tizio che sta sperimentando l'irrigazione con il metodo goccia a goccia; avevo accennato a Jacob di questa mia idea e gli avevo chiesto, se possibile, di poter visionare impianti già esistenti, possibilmente funzionanti… lui non si è fatto pregare.
Jacob non sa esattamente dove si trova questo posto, fatichiamo un pò ma alla fine riusciamo a trovarlo. Da lontano si nota un'anomala chiazza verde, c'è una pompa Volant che ruota a velocità moderata trascinata da un piccolo motore diesel. Ci dicono che con 20 litri di carburante riescono ad andare avanti per una settimana. La pompa riempie dei contenitori in cemento ai quali sono collegati i tubi per l'irrigazione.
La cosa potrebbe essere interessante
(qui un futuro Link ad un breve filmatino).
Poco dopo arriviamo a Noatenga (mi sembra si scriva così, passatemela), dopo una breve visita al villaggio, andiamo a vedere il pozzo. Tutto intorno, del verde visto a Settembre nemmeno una traccia. Al pozzo ci sono delle donne che si danno da fare con la Volant.
Bellissimo vederle in azione!
La luce del tramonto rende tutto ancora più magico.
Mi avvicino alla pompa, mi chino sulle gambe e ripedo il gesto della volta scorsa, la foto del calendario dove mi bagno il viso... la sensazione è la stessa.
(anche qui inserirò un filmato, altrimenti non finisco più )
Torniamo in missione con un altro carico di esperienze indimenticabili.
Dopo cena nel cortile della missione, ci sono una decina di sedie a formare un cerchio, siamo tutti seduti li a goderci un po’ di non sole.
Suor Angel è incuriosita dall'ambiente sottomarino, mi fa una domanda e così nel bel mezzo del Burkina Faso, inizia una piacevole conversazione su quanto di incredibile possa accadere lì sotto. Suor Bartolomea rimane delusa, quando apprende che oltre una certa profondità, la luce proprio non ce la fa ad arrivare: lei adora la luce e il mare..... questo "scherzetto" che gli ha riservato il mare, proprio non lo manda giù.
Alle 21,30 le sorelle tornano a pregare in cappella, io approfitto per sistemare alcune foto e poi aggiorno il forum.
Vado a letto: è mezzanotte e mezza e non riesco ad addormentarmi.
Mi chiedo: - avessi contratto la stessa malattia della mamma di Carlottà? -
Un abbraccio forte dal Burkina
Stefano